mercoledì 29 novembre 2006

NEMANJA CVIJANOVIC






The sweetest dream, 2005, stampa su tessuto,300x150cm courtesy t293 gallery, Napoli


Nemanja Cvijanović volge il suo sguardo caustico alle utopie del Novecento e alla crisi di un sistema politico che coincide con la fine del comunismo, caricandone i simboli popolari di un’aura di adesione nostalgica. Da Marx che piange, a Che Guevara nella celebre immagine ‘mediatica’ dopo la morte, che diventa una sagoma con personaggi da interpretare, perché nel gioco pericoloso della politica le vecchie e sane ideologia sono materia da indagare con gli strumenti dell’avanguardia. O ancora il partigiano croato giustiziato nella sedia che fa’ il verso a Kosuth, la tomba di Tito, l’albero genealogico della sua famiglia costituito da tutte le tessere del Partito Comunista, fino a The sweetest dream solo apparentemente una bandiera dell’Unione Europea: le stelle si rovesciano a formare in una svastica, provocando, scuotendo le coscienze, suscitando polemiche.



STATEMENT:

The Sweetest Dream/Il sogno più dolce


Perché questa bandiera?


Il secondo impero o meglio "sotto-impero" (europeo) è unito dai sogni e dai simboli, ha dei confini impermeabili per la circolazione delle persone ma aperti al transito delle merci. Accanto alle dogane ecco i CPT, "Centri di permanenza temporanea" (da Gorizia, lungo la costa italiana, poi francese, spagnola - assomigliano ai campi di concentramento di un epoca non così lontana - gente priva di libertà, giustizia e cultura) gestiti da una vergognosa società che vive di guerre, nella miseria dei paesi sfruttati, "neocolonizzati". Mi sto chiedendo se questa realtà possa corrispondere al dolce sogno di Adolf - avere un forte Reich europeo (sì, marcio dentro ma splendido nella sua ideologia e nella propaganda dei media elettorali)?Il mio sguardo è quello di un cittadino di un paese europeo (la Croazia) al di fuori della comunità. L' Europa è un triste status-obiettivo, nonostante tutte le banche e industrie importanti siano già da tempo politicamente portate a bancarotta, poi privatizzate e dominate dalle Banche e dagli industriali dei paesi comunitari (che nel loro ambito erano piccoli enti insignificanti ma nel nuovo territorio dominato sono diventati dei giganti di sfruttamento). Che bella politica di "democratizzazione”. La più recente categoria di nuova comunitarità approva senza problemi l'esistenza di cittadini europei di primo e di secondo grado, se non vogliamo proprio nominare quelli "invisibili" di terzo grado. Evviva il nostro bel Reich!In che modo l’arte diventa una possibile arma da combattimento?Non mi vergogno per niente quando dico che con questa operazione (esporre The Sweetest Dream) sto usando il media (chiamiamolo arte o arte contemporanea) per una comunicazione politica, perché non vedo nessun altro senso d’esistenza di quel sistema. Questa piattaforma che tende ad ingoiare tutto si presta perfettamente alla trasmissione delle idee che ritengo necessarie comunicare.

Mi auguro che chiunque veda "The Sweetest Dream", una prossima volta, osservi la bandiera europea e si metta a riflettere su che cosa è diventato quel bel sogno antifascista dei paesi europei uniti dall’uguaglianza e dalla condivisione economica.


Nemanja Cvijanović

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